Perpetua, un personaggio del romanzo “I promessi sposi”, è la serva fedele ed affezionata di Don Abbondio; si occupa delle faccende di casa ed è sempre attenta e premurosa nei suoi confronti.
È una donna di estrazione popolare, sfrontata e chiacchierona, ma dimostra di riuscire sempre buon senso e intelligenza, in particolar modo quando si trova a dover difendere o consigliare il suo assistito; a sua volta Don Abbondio l’ascolta facendo tesoro dei suoi preziosi consigli.
La figura di Perpetua compare negli stessi momenti in cui appare quella del curato; all’inizio del romanzo quando Don Abbondio torna a casa dopo l’incontro con i bravi di Don Rodrigo, lei vuole subito sapere le ragioni dello stato d’animo triste e preoccupato del sacerdote che, però, la svia chiedendole un bicchiere di vino. La donna lo accontenta ma continua ad insistere per farsi dire ciò che è successo poiché era riuscita a comprendere che qualcosa di strano era avvenuto: si presenta come una donna insistente, impicciona, che si fa gli affari altrui. Il curato, alla fine, cede e le racconta delle minacce che gli sono state rivolte dai bravi. Perpetua gioca un ruolo importante anche nel momento dell’incontro tra il prete e Renzo, protagonista del romanzo, in cui il ragazzo viene informato dell’impossibilità del matrimonio. In questa occasione Perpetua dimostra di non essere in grado di tenere segrete le informazioni trapelate dal suo padrone.
La donna, infatti, fa intendere al giovane che sotto la falsa verità raccontatagli c’è qualcos’altro di più importante e grave e lo fa non in modo diretto ma inducendo Renzo a delle deduzioni: questo le permette di guidare il ragazzo verso la verità senza, però, sentirsi in colpa nei confronti del suo padrone.
Il curato dimostra di fidarsi molto della donna anche in occasione del matrimonio a sorpresa: è lei che, in buona fede, riesce a convincerlo a lasciar entrare Tonio, suo debitore, nonostante la tarda ora, poiché spera di poter riavere definitivamente la somma di denaro prestatagli in precedenza.
In conclusione si può dire che non è possibile immaginare il romanzo senza Perpetua poiché ne rappresenta il braccio destro in qualsiasi situazione.
Alessia Zaroccolo
È una donna di estrazione popolare, sfrontata e chiacchierona, ma dimostra di riuscire sempre buon senso e intelligenza, in particolar modo quando si trova a dover difendere o consigliare il suo assistito; a sua volta Don Abbondio l’ascolta facendo tesoro dei suoi preziosi consigli.
La figura di Perpetua compare negli stessi momenti in cui appare quella del curato; all’inizio del romanzo quando Don Abbondio torna a casa dopo l’incontro con i bravi di Don Rodrigo, lei vuole subito sapere le ragioni dello stato d’animo triste e preoccupato del sacerdote che, però, la svia chiedendole un bicchiere di vino. La donna lo accontenta ma continua ad insistere per farsi dire ciò che è successo poiché era riuscita a comprendere che qualcosa di strano era avvenuto: si presenta come una donna insistente, impicciona, che si fa gli affari altrui. Il curato, alla fine, cede e le racconta delle minacce che gli sono state rivolte dai bravi. Perpetua gioca un ruolo importante anche nel momento dell’incontro tra il prete e Renzo, protagonista del romanzo, in cui il ragazzo viene informato dell’impossibilità del matrimonio. In questa occasione Perpetua dimostra di non essere in grado di tenere segrete le informazioni trapelate dal suo padrone.
La donna, infatti, fa intendere al giovane che sotto la falsa verità raccontatagli c’è qualcos’altro di più importante e grave e lo fa non in modo diretto ma inducendo Renzo a delle deduzioni: questo le permette di guidare il ragazzo verso la verità senza, però, sentirsi in colpa nei confronti del suo padrone.
Il curato dimostra di fidarsi molto della donna anche in occasione del matrimonio a sorpresa: è lei che, in buona fede, riesce a convincerlo a lasciar entrare Tonio, suo debitore, nonostante la tarda ora, poiché spera di poter riavere definitivamente la somma di denaro prestatagli in precedenza.
In conclusione si può dire che non è possibile immaginare il romanzo senza Perpetua poiché ne rappresenta il braccio destro in qualsiasi situazione.
Alessia Zaroccolo
Nessun commento:
Posta un commento