sabato 16 gennaio 2010

La Monaca di Monza



Marianna De Leyva, nota come la Monaca di Monza, fù la protagonista di un celebre scandalo che sconvolse Monza all'inizio del XVII secolo. La sua fama attuale si deve soprattutto al romanzo
I promessi sposi, nel quale Alessandro Manzoni inserì la sua vicenda sotto le mentite spoglie di suor Gertrude.
Il padre della donna in questione era, per sventura sua e di molti altri, un ricco, avaro, superbo ed ignorante signore.
Gertrude dimostrava venticinque anni e dava a prima vista un' idea di bellezza. Un velo nero, sospeso e stirato orizzontalmente sulla testa, cadeva ai lati del viso; sotto il velo portava una bianchissima benda di lino che l’ avvolgeva fino in vita. La fronte era di diversa ma non inferiore bianchezza rispetto alla benda. Portava una seconda benda a pieghe che le circondava il viso, e terminava sotto il mento in un soggolo, che si estendeva sul petto in modo tale da coprire lo scollo del saio nero. Insieme a due sopraccigli neri che si ravvicinavano aveva due occhi neri. Le guance pallidissime scendevano con un contorno delicato e grazioso ma alterato da una lenta estenuazione. Le labbra, quantunque appena tinte d' un roseo sbiadito, spiccavano in quel pallore: i loro movimenti erano, come quelli degli occhi, rapido, vivi, pieni d' espressione e di mistero. La grandezza ben formata della persona scompariva in un certo abbandono del portamento o compariva sfigurata in certe mosse repentine, irregolari e troppo risolute per una donna, e soprattutto per una monaca. Nel vestire stesso c'era qua e là qualcosa di studiato e di negletto, che annunziava una monaca singolare: la vita era attillata con una certa cura secolaresca e dalla benda usciva su di una tempia un ciuffo di capelli neri; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola, che prescriveva di tenerli sempre corti.


La monaca di monza era di natura molto bella ma le aspirazioni di una famiglia la portarono a sciupare tale bellezza e a segregarla dietro un abito religioso. Lei infatti era destinata e non voleva fare la monaca tant’ è che finì per avere un amante.
Stefano Niero e Marco Gasparotto

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