sabato 16 gennaio 2010




“I suoi capelli mossi color miele, i suoi occhi verdi, intensi e profondi, il suo corpo slanciato e marmoreo. Un sorriso dolce e affettuoso, che ad ogni risata mostrava le sue simpatiche fossette, per non parlare poi della sua carnagione olivastra.
Una ragazza e i suoi capelli color del miele. Camilla.
Quella mattina vestiva in rosso e bianco, colori che sembravano essere stati creati apposta per lei. La camicetta attillata le faceva risaltare i seni e la gonna faceva scorgere le sue bellissime gambe.”



Questo è quello che emerge nel racconto “Gioventù Bruciata”.La ragazza non è descritta in maniera troppo approfondita, ma questo può dar spazio alla fantasia di ognuno dei lettori. Camilla si può immaginare come si vuole. I suoi capelli miele, gli occhi verdi, il sorriso, sono solo alcuni particolari rispetto al resto. L’omissione di una particolareggiata descrizione è volontaria. Sarebbe stato scontato descrivere “solo” una bella ragazza, magari anche ricca. Solo il carattere si può intuire dal breve racconto, il resto è racchiuso nella mente di tutti coloro che leggono di lei. Camilla è alta e bassa, magra ma anche in carne. Questo perché non è specificato l’aspetto, ma la sua “essenza”.
Camilla ha un ruolo fondamentale nella vicenda: tutte le azioni del protagonista, Riccardo, dipendono da lei. La decisione stessa di marinare la scuola è influenzata dal messaggio della ragazza, così come il cambiamento di destinazione da Venezia a Verona e altro. Camilla è una ragazza decisa, che non ha paura di affrontare un’avventura come quella del racconto. Riccardo è fortemente invaghito di lei, e coglie quindi ogni suo particolare, dettaglio. Da quel che si può leggere Camilla è una ragazza abitudinaria, che ama la moda e la sfrutta per sottolineare la sua bellezza, allegra e solare, fisicamente non magrissima, labbra carnose, occhi verdi, capelli mossi e chiari, carnagione leggermente scura.

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